Quando andai al catechismo, ebbi il mio primo e fatale fraintendimento sulla Divinità delle cose; mi soffermai un po’ troppo a lungo su quell’articolato nome Spirito Santo, non afferrai per niente le spiegazioni liturgico-cristiane e il mio pensiero vagò a lungo per poi fissarsi in una congettura, molto probabilmente valida solo per me. Spirito Santo, si realizzava nella mia piccola mente come Comicità Santa cioè, pensai, ci deve essere una Religione Allegra, dove martiri e santi, vescovi e papi servono un Dio Ridens, allora tutte le sofferenze che la cristianità ci voleva far accettare sarebbero state solo dei paradossi, dei simboli estremi da meditare come metafore ma, certamente, non violenze concrete. Per esempio, porgi l’altra guancia a chi ti ha già colpito, lo trovavo, inizialmente, molto comico.
Dio, composto da tre entità, “Padre Figlio e Spirito Santo”, per me era come un Fregoli velocissimo nel cambiarsi identità a seconda del caso.
Poi giù tutte le apparizioni e miracoli che racconta la Bibbia, un grande affascinante spettacolo tecnologico hollywoodiano.I martiri erano un po’ come quei comici-spalla che prendono tanti colpi e vengono frantumati dal capo comico e tutti giù a ridere. Comicità Santa e Salvezza Cosmica quell’energia ridicola della povera umanità proiettata nell’universo per raccomandata cristiana con ricevuta di ritorno in bianco, ovvero come tutto è senza senso ma allegra situazione e giù a ridere.